Ubi caritas
Comunemente considerato un inno, Ubi caritas ha la struttura di un versus.
È costituito da tre strofe di 4 versi ritmici: ogni verso ha una cesura fissa dopo l’ottava sillaba. Pertanto, ogni verso può essere considerato composto da un ottonario e da un quaternario (8+4).
Il testo, attribuito a Paolino d’Aquileia († 802), esprime, in modo chiaro, il vincolo di carità fraterno che deve animare i cristiani.
L’inizio fa riferimento al testo di San Giovanni: “Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio, e Dio dimora in lui”. (1 Gv. 4,16).
L’attuale riforma liturgica lo colloca il Giovedì Santo al posto dell’antifona offertoriale.
Nella liturgia precedente, veniva cantato dopo le otto antifone che si eseguivano durante la lavanda dei piedi.
Tale rito veniva svolto al termine della Messa in Cœna Domini.
Con la riforma liturgica della Settimana Santa degli anni Cinquanta, e anche in quella che ne è seguita al Concilio Vaticano II, la lavanda dei piedi è collocata all’interno della medesima messa, prima dell’Offertorio.